Cittadini sostenibili ed Amico Bicchiere, con Andrea Sbarbaro
Chi saremmo noi senza i nostri apprezzati partner e clienti? Niente! Per questo abbiamo deciso di farci raccontare dal loro punto di vista com’è stata l’esperienza con Amico Bicchiere, perché spesso il modo migliore per fare una scelta è prendere ispirazione da chi l’ha già portata a termine con successo; oggi ne parliamo con Cittadini sostenibili!
Abbiamo parlato di Cittadini Sostenibili con Andrea Sbarbaro (presidente), ecco una sintesi di cosa ci ha raccontato.
Cittadini Sostenibili è un’associazione con sede a Genova che promuove comportamenti e scelte sostenibili.
Siamo nati nel 2017 come gruppo informale e ci siamo costituiti associazione nel 2020. Siamo indipendenti, apartitici e aperti a collaborare con chiunque abbia a cuore l’ambiente e la sostenibilità.
In ogni nostra iniziativa cerchiamo di fare rete, di mettere in comunicazione singoli cittadini tra di loro e con associazioni, imprese ed enti pubblici; perché spesso le buone pratiche esistono già, mentre manca la loro divulgazione ed espansione. Occorre “unire i puntini” affinché diventino più forti, coinvolgano più realtà, siano messe a sistema.
Tra i temi che più ci stanno a cuore e su cui sviluppiamo attività e campagne ci sono l’economia circolare e il ciclo dei rifiuti, la mobilità sostenibile, la riqualificazione ambientale e urbana, la riconversione di enti e imprese, gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Qual’è il vostro rapporto con Amico Bicchiere?
Nel 2019 abbiamo incluso i progetti di Amico Bicchiere all’interno della nostra campagna di comunicazione “6 iniziative per una Genova Green”, che si proponeva di promuovere progetti virtuosi in materia di riuso, riciclo virtuoso e economia circolare.
Abbiamo incluso Amico Bicchiere nella nostra campagna per quanto riguarda la categoria “riuso”, perché pensiamo che il vuoto a rendere su cauzione sia la strada da percorrere per grandi eventi e concerti, di cui il panorama genovese è normalmente ricco (GOA BOA Festival, SUQ, Che Festival, Lilith Festival, Balena Festival…), ma anche per eventi legati alla movida e alla normale operatività degli esercenti.
A titolo di esempio, il progetto Less Glass con bicchieri riutilizzabili che ha coinvolto diversi bar e locali del centro storico di Genova ha permesso di risparmiare migliaia di bicchieri monouso ogni singolo fine settimana, secondo le stime del Comune: sono modelli virtuosi, da replicare nelle altre municipalità.
Inoltre reputiamo interessante il servizio di “affitto bicchieri” per singoli eventi di Amico Bicchiere, perché su Genova è una novità e presto verrà affiancato dal progetto Riusiamo di cui siamo sostenitori. Recentemente stanno nascendo altre realtà informali (quali la “Stoviglioteca di Genova”) che offrono servizi similari rivolte a privati, sull’onda della cultura Rifiuti Zero, puntano sulla condivisione di un bene piuttosto che sulla proprietà.
Pensate che il covid abbia cancellato le basi buttate per la sensibilizzazione delle persone visto che adesso si ha l’obbligo del ritorno all’usa e getta?
Le risorse del pianeta sono limitate, e non è semplicemente possibile pensare alla cultura usa-e-getta come una “normalità” accettabile. Personalmente non credo che l’emergenza covid abbia “cancellato” le basi gettate negli anni scorsi a livello normativo e culturale, anche se di certo ha rallentato diversi processi in tal senso.
Pilastri del cambiamento quali la direttiva europea sulla plastica monouso restano tutt’ora in piedi. Credo che impatteranno in modo significativo sulla nostra vita dei prossimi anni.
In assenza di soluzioni migliori e protocolli che consentano un riutilizzo sicuro, il monouso può essere una soluzione per specifici ambiti che comportano rischi sanitari elevati (pensiamo ai pasti serviti in strutture sanitarie dove il rischio di contagio è presente, ad esempio). Ma non può di certo essere a una soluzione per il pianeta.
Quest’anno l’ “Overshoot Day” o “Giornata del sovra sfruttamento delle risorse”, ovvero il momento in cui virtualmente l’umanità esaurisce le risorse che il pianeta è in grado di rigenerare spontaneamente nell’arco di un intero anno, in Italia si è verificato a metà maggio.
Se tutto il mondo vivesse col nostro stile di vita, da quel giorno in avanti staremmo vivendo sulle spalle delle generazioni future. Letteralmente rubando le loro risorse. Il mondo non se la passa meglio: nonostante il lockdown globale e il rallentamento delle attività industriali, quest’anno l’Overshoot Day cadrà comunque a livello globale il 22 agosto 2020, secondo le stime degli scienziati.
Sono dati accettabili? Io credo francamente di no. L’emergenza sanitaria attuale non ha affatto cancellato l’emergenza ambientale e climatica in cui ci troviamo.
Quali sono dunque i vostri nuovi obiettivi? C’è qualche cambiamento o ridimensionamento a causa del Coronavirus?
I nostri obiettivi non sono cambiati, le campagne su cui Cittadini Sostenibili si impegna restano le stesse. Siamo attivi a livello locale principalmente su diversi temi: rifiuti e economia circolare, mobilità sostenibile, stili di vita e acquisti legati alla sostenibilità.
Il 2020 per noi è stato un anno importante, nonostante l’emergenza sanitaria. Abbiamo redatto uno statuto e un atto costitutivo, ci siamo costituiti come associazione, abbiamo aperto un conto con Banca Popolare Etica. Abbiamo consolidato la nostra struttura grazie a nuovi soci, nuovi volontari e anche nuovi sostenitori, che hanno scelto di fare donazioni alla nostra associazione. Donazioni per permetterci di crescere e avere maggiore impatto nelle nostre azioni.
Secondo Cittadini Sostenibili, la pandemia ostacolerà la roadmap verso l’abbandono della plastica (prevista per il 2021) o si riuscirà a mantenere quanto programmato?
Dal mio personale punto di vista, è difficile fare previsione accurate: siamo “semplici” volontari di una associazione, attiva per lo più sul territorio locale. Forse l’emergenza sanitaria porterà dei ritardi nell’implementare le prescrizioni della direttiva europea sulla plastica monouso, è possibile. Ma non è soltanto questo il punto.
Il problema risiede nello stesso modello usa-e-getta. Vietare prodotti monouso in plastica e sostituirli con i loro equivalenti in bio-plastica, materiale biodegradabile solo se trattato all’interno di appositi impianti di riciclaggio, sposta semplicemente il problema.
“Riciclare” è parte della soluzione ma di certo non basta. Perché è un procedimento imperfetto e comunque dispendioso: occorre agire alla fonte del problema, riducendo e riutilizzando.
Il vuoto a rendere, l’implementazione di sistemi di cauzione sui contenitori, l’adozione di un sistema di responsabilità estesa ai produttori (“Extended producer responsibility” o EPR). Un sistema che responsabilizzi le aziende sulla fine dei loro prodotti post-consumo, rendere capillare e diffusa la possibilità di effettuare acquisti sfusi (pasta, legumi, cereali, detersivi…) senza imballaggio. Incentivare concretamente l’economia circolare: un reale cambiamento passa anche da qui.
Su questi temi abbiamo avuto il piacere di ospitare a Genova Rossano Ercolini. Vincitore del Goldman Environmental Prize 2013 e tra i principali fondatori della Rete Nazionale Rifiuti Zero, soltanto pochi mesi fa.
Interessato ad Amico Bicchiere per il tuo evento? Contattaci!
Kudos e tanti ringraziamenti a Andrea Sbarbato e Cittadini Sostenibili!
Questo post fa parte di una serie di interviste a clienti ed amici che ringraziamo nuovamente: Luca Li Voti e Keep On, Davide Merlino e Sicily Event, Nicoletta Marzi e Timossi, Benedetto D’Antoni e Ortigia Sound System, Leone Manfredini e Terraforma Milano